Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce

Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce
Roma (Italia). Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce. È il tema scelto da Papa Francesco per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che si celebra il 15 gennaio 2017
Il messaggio di papa Francesco fonda le sue considerazioni sulle parole del Signore Gesù “Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me, chi accoglie me, non accoglie me, ma Colui che mi ha mandato” (Mc 9,37), e manifesta la dinamica dell’accoglienza come un itinerario necessario per vivere la misericordia.
Papa Francesco focalizza l’attenzione su quei bambini che arrivando soli nei Paesi di destinazione, “non sono in grado di far sentire la propria voce e diventano facilmente vittime di gravi violazioni dei diritti umani”.
«Mi sta a cuore – afferma il Papa − richiamare l’attenzione sulla realtà dei migranti minorenni, specialmente quelli soli, sollecitando tutti a prendersi cura dei fanciulli che sono tre volte indifesi perché minori, perché stranieri e perché inermi, quando, per varie ragioni, sono forzati a vivere lontani dalla loro terra d’origine e separati dagli affetti familiari».
I migranti e, in particolare i minori, sono un “segno dei tempi”, un tempo della storia della salvezza e un luogo nel quale ripensare e ridisegnare le nostre comunità educanti, ma anche la scuola, la famiglia, l’oratorio, il territorio. La vita cristiana va vissuta nella concretezza delle azioni, e non può non tener conto della realtà dei migranti e in particolare dei minori. “Proprio perché soli, nell’assenza dei loro genitori, di adulti che li accompagnino la loro voce è il silenzio, la loro vita diventa talora oggetto di sfruttamento”.
Papa Francesco invita a rendersi consapevoli che il fenomeno migratorio non è separato dalla storia umana e perciò esorta “a un concreto impegno nella protezione, difesa dei minori”; “all’integrazione favorendo l’inserimento sociale o programmi di rimpatrio sicuro e assistito”; infine, “sollecita a cercare soluzioni durature, affrontando la questione migratoria alla radice, contrastando nei Paesi d’origine le cause che provocano le migrazioni”.
Le statistiche internazionali ci ricordano che i minori sono oltre il 50% di tutti i migranti, in fuga con la famiglia o anche, in tanti, da soli.
Molti di questi vivono in famiglie povere, in case sovraffollate. Non hanno spazi di gioco, se non l’oratorio vicino a casa. Spesso si assentano dalla scuola o addirittura la abbandonano. Sono soli in casa la maggior parte delle ore del giorno.
La Giornata mondiale è un’opportunità per fermarsi e riflettere: Come i minori migranti possono abitare i nostri ambienti educativi, come possono essere raggiunti dai nostri educatori, come possono sentirsi a casa.
Nell’esperienza cristiana l’attenzione al prossimo è fondamentale, richiede lo sforzo di uscire da sé e di mettere in discussione le proprie certezze. I minori rifugiati sono una sfida che ci interpella, che ci sprona a trovare nuovi modelli d’inclusione e d’integrazione.
Testo integrale del Messaggio: https://w2.vatican.va