Esperienza di famiglia e fraternità

Esperienza di famiglia e fraternità
Santo Domingo (Rep. Dominicana). «Stiamo vivendo un'esperienza forte di Istituto, di Famiglia salesiana e di fraternità universale che non conosce limiti, né distanza, né razza, né condizione sociale e religiosa». Così inizia il racconto della sua esperienza suor Carmen Figueroa, ispettrice delle Antille (ANT) , che in questi giorni seguiti al terremoto che ha sconvolto Haiti, si è recata più volte a Port-au- Prince per costatare di persona ciò di cui c'era bisogno.
«Come istituto sentiamo la sofferenza, il dolore, la tristezza che vive il popolo haitiano e le nostre sorelle e fratelli Salesiani in questo momento per la grandezza della catastrofe. Questo avvenimento ci tocca molto in profondità perché ci riporta all'esperienza vissuta insieme quando eravamo una sola ispettoria, e ai diversi momenti di relazione e scambio successivi.
La mia prima visita ad Haiti tre giorni dopo la tragedia è stata impressionante. Mi sono sentita vicina al popolo che ha subito qualcosa di inaspettato, dove sembrava che non ci fosse posto per la speranza perché in pochi secondi era andato distrutto quello che si era costruito per anni, dove molti hanno perso i propri cari rimasti sepolti sotto le macerie, e dove sono rimasti colpiti coloro che lavoravano per il progresso del proprio popolo e per l'educazione della loro gente. In mezzo a questa tristezza era fonte di speranza il volto innocente e allegro dei bambini.
La difficoltà della comunicazione ci ha spinto ad andare incontro alle nostre suore e fratelli Salesiani, il giorno dopo il sisma e cercare i mezzi necessari per trovare e mantenere una comunicazione per renderci conto della realtà delle nostre comunità, di ciò che era accaduto e che stava ancora succedendo e per mantenere il contatto con la Madre e l'Istituto. Due suore della comunità de la Descubierta sono state le prime ad oltrepassare la frontiera per dare appoggio alle nostre sorelle di Haiti e per sapere di loro. La comunità di Santiago con una commissione di persone ha passato la frontiera a nord per andare a incontrare le nostre sorelle delle comunità di Juana Ménez e Capo-Haitiano, portando il conforto della loro presenza e alcune provviste. La comunità di Barahona ha fatto lo stesso, con suor Elisabeth Corsino che è andata a visitare via mare le comunità di Jacmel, popolo che era rimasto senza comunicazione con Port-au-Prince. Questa gente, lontano dalla città, ha ricevuto aiuto solo più tardi e si è vista gravemente colpita dal terremoto che nella settimana successiva si è fatto sentire altre tre volte.
Le iniziative di solidarietà per le nostre sorelle e fratelli haitiani si moltiplicano nell'Istituto attraverso l'appoggio, la preghiera, il sacrificio e l'offerta economica. Tante ispettorie si stanno muovendo e organizzando per portare aiuti. Nelle nostre comunità dell'ispettoria antillana la risposta alla chiamata alla solidarietà è un'esperienza di unità e amore, di creatività e generosità, di disponibilità e di servizio volontario. Da Porto Rico la Famiglia salesiana, gli enti pubblici, la chiesa e le persone sensibili inviano con le navi i loro aiuti materiali per essere trasportati ad Haiti. Le nostre comunità, gli amici, le ex-allieve e gli ex-allievi e i Salesiani della Repubblica Dominicana si spendono in generosità per portare il necessario ad Haiti. Le sorelle di Cuba si uniscono intensificando la loro preghiera per questo popolo tanto duramente colpito.
Vorrei sottolineare la collaborazione effettiva del popolo dominicano che si è fatto presente dal primo momento della catastrofe e che continua lavorando insieme agli altri organismi internazionali.
La mia esperienza nell'andare la seconda volta ad Haiti a otto giorni dalla tragedia, è stata piena di speranza. Ho potuto vedere la gente che lavorava, puliva, costruendosi una baracca provvisoria, cucinando, vendendo, cercando gli aiuti alimentari anche se molti aspettano senza riceverli, perché sono migliaia e migliaia a non avere più niente.
Nelle nostre comunità ci sono molti rifugiati. Le suore hanno messo a disposizione i terreni e lo spazio perché possano passare la notte e anche il giorno con loro.
Vogliamo preparare un container solo con scatole con il necessario per le famiglie. Fino ad ora abbiamo preparato un camion e domani partirà un altro con diverse cose per le 7 case di Haiti. Da Barahona si sta portando combustibile e pane. Descubierta è il luogo di accoglienza per le suore di Haiti che sono potute uscire in due occasioni per comprare provviste. Ringraziamo la comunità di Orocovis per la sua disponibilità a lasciar partire suor María Esther Rosado che adesso si trova in Haiti. La loro generosità è stata benedetta perché hanno trovato subito una insegnante di inglese che può sostituire suor Esther. Da Puerto Rico hanno inviato un carico e ne stiamo aspettando altri due.
Chiediamo a tutti di pregare molto, perché tutto vada incamminandosi bene. Noi tutte che andiamo ad Haiti e tutte le nostre sorelle sentiamo di essere protette dalla nostra Madre Ausiliatrice”.