Presentato il film “Maìn. La casa della felicità” alla stampa

Presentato il film “Maìn. La casa della felicità” alla stampa
Roma (Italia). Si è tenuta oggi 3 maggio, a Roma, presso l’auditorium dell’USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia), la conferenza stampa per la presentazione del film “Maìn. La casa della felicità”, alla quale hanno preso parte suor Caterina Cangià, produttrice e sceneggiatrice del film, Simone Spada, regista, Gaia Insenga, l’attrice che nel film interpreta Maria Domenica Mazzarello. La conferenza è stata moderata dal prof. Augusto d’Angelo.
Dopo la visione del trailer, in un’atmosfera serena e distesa i relatori hanno raccontato la loro esperienza e alcuni aneddoti riguardanti le riprese del film. «Profondità e relazione interpersonale sono gli elementi sui quali si fonda la pellicola - ha sintetizzato suor Caterina. Nel girare il film è stato dato risalto a temi oggi rilevanti. Molto spazio è stato dato alla condivisione, alla comunicazione, al rapporto interpersonale. Questo soprattutto raccontiamo nel film: l’amicizia e l’attenzione nei confronti dei piccoli».
«Fare un film è sempre un viaggio – ha spiegato il regista Simone Spada – e quando si fa un viaggio di questo genere si hanno momenti di fragilità e momenti di grande gioia. Momento di fragilità, non conoscendo la storia di Maria Domenica Mazzarello, è stato quando mi hanno proposto il film. Il racconto della vita di Maìn mi ha molto impressionato, un racconto che parte piccolo e diventa grande. Maria Domenica era una donna minuta, piccola, che proveniva da un paesino del Piemonte, Mornese, e ha avuto la forza di creare una realtà che oggi esiste in tutto il mondo. Come interpretare un personaggio del genere? La risposta l’ho avuta nel corso delle mie visite a Mornese: è lì che ho capito il percorso che dovevo scegliere. Uno dei momenti di gioia più intensi, invece, è stato quando nella scena dell’arrivo di don Bosco al paese, nel quale eravamo almeno 200 persone, suor Caterina mi disse: “Mi pare di essere ai miei campi estivi” e questa frase la ricordo con grande gioia, perché rileva il crearsi di un vero ambiente salesiano».
La relazione e la condivisione sono aspetti che si trovano sia nel film sia nella lavorazione di esso. «È stata un’esperienza oltre che un film – ha raccontato Gaia Insenga - perché sono nati dei rapporti umani vivaci e profondi che credo non finiranno. Inoltre ci siamo divertiti molto durante le riprese, nonostante la stanchezza e il grande lavoro, il clima era sempre allegro e le risate non mancavano mai».
La conferenza è proseguita con alcune domande dei presenti a cui i relatori hanno dato risposte chiare ed esaurienti.