Dolore e solidarietà

Dolore e solidarietà
Roma. Il messaggio della Madre generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice per la tragedia che ha colpito i bambini di una scuola di Peswahar (Pakistan).
Interpretando tutte le FMA del mondo, desidero unirmi al numeroso gruppo di persone e istituzioni che hanno levato la loro voce per esprimere indignazione contro l'attacco terroristico di Peshawar (Pakistan), in cui hanno perso la vita oltre 140 tra bambini e ragazzi in una scuola della città. Ci uniamo in particolare alla voce del Papa, di cui condividiamo in pieno i sentimenti. Esprimiamo solidarietà alle famiglie per la morte dei loro figli: ci uniamo al loro dolore e al coro di preghiera di tutti i credenti in Dio per ottenere loro sostegno e conforto. La nostra solidarietà si estende ad atri episodi analoghi di violenza avvenuti in altre nazioni.
Come Istituto educativo, riaffermiamo la nostra scelta per l'educazione. La violenza gratuita contro bimbi innocenti e la tragedia di tante famiglie nel lutto rafforzano il nostro impegno in ambito educativo. È qui che si pongono le basi per una cultura della vita, per la convivialità delle differenze, il rispetto dei diritti e doveri di ogni persona, di ogni cittadino. Qui si apprende a superare i conflitti e si coltivano sentimenti di solidarietà e di pace.
Insieme, come comunità educanti, vogliamo impegnarci con ancora maggior convinzione per formare ai valori indissolubili della vita, della famiglia ─ chiamata a custodirla fin dal suo nascere ─, al senso civico, al rispetto dei diritti umani, alla democrazia.
Colpendo la scuola si ruba il futuro della società, della stessa umanità. Nel gesto criminale, tutta l'umanità si sente ferita.
Da questa ferita vogliamo ripartire per aprire un varco di speranza. La nostra speranza sono i giovani: assicurare loro la scuola è dare futuro.
Al contrario: chi mette a rischio la vita e la scuola, mette a rischio il futuro della società e della stessa umanità.
Concludo con un breve messaggio del premio Nobel per la Pace, Malala: “Questi terribili fatti non faranno altro che aumentare la forza dei bambini e dei ragazzi pakistani, desiderosi di studiare, crescere su quei banchi di scuola oggi imbrattati di sangue e dolore. Non ci scoraggiamo. Atti come questo, inoltre, speriamo che aprano gli occhi all'Occidente e ai musulmani più moderati perché ci sia una condanna unanime e forte della violenza”.
Si avvicina il Natale. Vogliamo unirci a tutti gli uomini e donne di buona volontà per proclamare: “Gloria a Dio, pace in terra a quelli che Egli ama”.
E Dio ama tutti, a partire dai piccoli e deboli: è questo il messaggio del Natale!
Roma, 18 dicembre 2015
Suor Yvonne Reungoat fma