Derechos: Los Trabajadores Emigrantes

"Leyendo los signos de los tiempos, la ONU llamó la atención de las naciones para proteger los derechos de los trabajadores emigrantes y de sus familias con la ""Convención Internacional sobre la Protección de los Derechos de los Trabajadores Emigrantes y sus Familias"". Sin embargo la mayoría de las naciones no han ratificado la Convención.
¿Cuàl es la situación de los inmigrantes en su nación? ¿Cómo siente la urgencia de promover la Campaña para dar a conocer la Convenciòn y crear opiniòn pùblica? Sus comentarios son bienvenidos.
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13/08/2008 - sr.anna
Condivido la notizia dell’incontro dei giovani e delle giovani appartenenti alle tribu’ etniche del nord e del confine centro ovest della nostra Thailandia, domenica 3 agosto 2008. L’assemblea ha raggiunto il numero di circa 300 giovani insieme ad alcune famiglie. Questo e’ il 2^ raduno annuale del genere e alla sua 18^ programmazione. I presenti lavorano ordinariamente a Bangkok e dintorni. Hanno vissuto insieme momenti di formazione, di trattenimento e di preghiera culminante con la celebrazione Eucaristica. 2 i contenuti formativi svolti da un conoscitore della cultura di questi gruppi etnici, essendo egli uno di loro: 1. "Tradizione, costumi e cultura propria dei gruppi tribali: come vivere in un contesto globalizzato rimanendo radicati nelle proprie origini"; 2."Come restare fedeli alla propria cultura in un contesto sociale cittadino". Vi hanno partecipato anche 21 figlie di casa che accogliamo presso la scuola Marie Upatham a Sampran, la scuola Narivooth a Banpong e nel pensionato per studenti a Bangkok. Uno dei relatori invitati e’ un cantante proveniente da questi gruppi, molto gradito e apprezzato per i messaggi che comunica attraverso i canti e musiche da lui composti, caratteristico del luogo e’ lo strumento musicale a corde che usa. Il relatore del 1^ tema non cattolico, presentandosi ha espresso la compiacenza di aver accolto l’’invito ancora una volta, dopo tanti anni, apprezzando l’impegno dei cattolici ad organizzare un raduno di tale genere da nessun altro gruppo o ente ancora programmato. Da parte nostra ci rendiamo piu’ sensibili e sollecite a farci presenti in questo campo educativo anche perche’ abbiamo gia’ una nuova presenza al Nord e altre 2 giovani di una queste tribu’ hanno fatto la professione religiosa il 5 agosto 2008.
23/11/2007 - Sr. NinetIl 3 novembre 2007 l’Agenzia Vaticana Fides
(http://www.fides.org/ita/documents/dossier_immigrazione-integraz.doc), nel dossier “Il fenomeno dell’immigrazione nelle società avanzate” oltre ad altri aspetti affronta la "tutela del diritto internazionale", sottolineando la Convenzione sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie. Afferma: “a tutti i lavoratori migranti e ai loro familiari, compresi coloro che si trovano in situazioni irregolari, sono garantiti i diritti umani (art. 8-35).
In base al principio di uguaglianza di trattamento con i nazionali e di non discriminazione, essi godono di una serie di diritti relativi alla vita, ad uguali condizioni di lavoro e di impiego con i nazionali dello Stato in cui si trovano... .’’
Nei nostri ambienti educativi,dobbiamo sforzarci di raggiungere insieme questa uguaglianza di trattamento, coinvolgendo i giovani e i collaboratori, a chiedere ai capi dei governi, agli imprenditori e ai datori di lavoro di rispettare le leggi nazionali riguardanti i lavoratori migranti. Spesso, infatti, i lavoratori immigrati, sprovvisti di documenti o in situazione irregolare, sono impiegati in condizioni meno favorevoli di altri lavoratori e alcuni datori di lavoro sono portati a ricercare una tale manodopera in vista di un proprio beneficio ottenuto attraverso una concorrenza sleale.
E’ anche da ricordare che il datore di lavoro non è mai dispensato dai suoi obblighi legali e contrattuali e non deve neanche restringere in alcuna maniera la portata dei suoi obblighi di impiego regolare nei riguardi degli immigrati approfittando della loro situazione in via di legalizzazione.
25/09/2007 - sr.anna
Con gratitudine verso Sr. Ciri e le Sorelle Collaboratrici nell’ambito Missione ad Gentes, esprimo il mio fraterno compiacimento per la fervida animazione "La Famiglia Migrante". Da parte mia e delle Sorelle dell’ispettoria ci lasciamo coinvolgere secondo la nostra possibilita’ e realta’ locale. "Tutte le Chiese per tutto il mondo...e tutte le nostre comunita’ per tutta la Famiglia Migrante...
26/07/2007 - mercedes
Querida Mayi: Hace varios días que deseo agradecerte el mensaje a nosotros Hermanas salesianas y a nuestras comunidades. El salir de nosotros mismos es la condición imprescindible para encontrar al otro de verdad y para encontrarnos... Somos muchos los que deseamos hacerlo cada mañana... quizás nos tengamos que ayudar más. Es ese el futuro en el que creemos. Adelante contamos contigo
13/07/2007 - Michele
Ciao a tutti!
sono sicuro che interagendo con voi e tra di voi e non solo, riusciremo attraverso e soprattutto questo sito messo a disposizione dall’FMA nel mondo, di scambiarci buoni propositi e di costruire qualcosa di solido per affrontare discorsi tra persone civili mettendo a nudo le nuove sfide, le paure, le necessità di cui hanno e abbiamo bisogno nel mondo di oggi e cercare di far nascere nuove speranze per i cittadini di domani.
è importnte portare avanti questa campagna perchè ci coinvolge senza che ce ne accorgessimo, perchè far finta di nulla??e ai politici..ma avete mai provato a fare un giro per la vostra città notando con attenzione il degrado che ci circonda???si parla si parla ma ai fatti non succede nullla di concreto,perchè?
ricordandosi che l’obbiettivo è la ratifica della convenzione affichè voi sia un equilibrio che ci faccia star bene con noi stessi ma soprattutto con gli altri ...impegnarci per sostenerla!!!
ciao buon lavoro
30/06/2007 - Mayi
Todos los discursos son muy elocuentes en cuanto al tema, pero se han puesto a pensar las hermanas las diferencias que existen entre ustedes cuando tienen q convivir de diferentes nacionalidades como suele suceder y luego están dando un ejemplo inexistente en la labor que realizan con los inmigrantes? ¿ Y, se ha mostrado algún interés en sus respectivas inspectorías por saber si hay "ex- FMA" inmigrantes?
Los inmigrantes esperan algo concreto no sólo la oración adormilada de los laudes o la voz agotada del rezo de las vísperas.
Hermanas les invito a salir, pero no de sus comunidades sino de sí mismas.
27/06/2007 - Sor Mayela Costa Rica
Somos de la tierra y en ella somos peregrinos.
Caminamos de aquí para allá buscando oportunidades de vida.
Apoyo la Campaña migrantes y creo firmemente en los derechos que tienen las familias migrantes para buscar trabajo, una mejor situación de vida y crecer en armonía.
En Costa Rica hay muchos migrantes nicaraguenses y en estos últimos años ha estado en discusión una ley un tanto rigurosa para regularizar su estadía en el país. Sin embargo, Costa Rica les da derecho de estudio a los niños, atención médica a todos, documentantados o indocumentados. Si bien en la población ha ido creciendo un sentimiento de desaprobación y de rechazo.
La campaña es urgente en nuestro país, tanto más porque es necesario que crezca en nuestro pueblo el sentimiento de fraternidad y la actitud de acogida hacia el migrante.
Además hay colombianos, chinos, salvadoreños... toda esta realidad ha convertido nuestro pequeño país en cosmopolita. Además podríamos decir en "Casa común" Hijos todos del mismo Padre.
Agradezco la invitación personal de sor Lucy a participar a este forum y deseo que crezca en todos los pueblos la hermandad universal y se globalice la solidaridad.
Sor Mayela
25/06/2007 - Marco
avendo ricevuto da Sr Lucy da Soverato una mail che mi parlava di questa iniziativa ho creduto opportuno far sentire anke la mia voce : Credo che sia giusto proteggere i diritti degli immigrati spesso sfuttati e molte volte emarginati. spero che riusciremo a cambiare questo mondo per capire che siamo tutti uguali anche se veniamo da paesi diversi perchè siamo figli dell’unico Dio. spero che questo mio messaggio possa essere un contributo per attuare quell’uguaglianza che nasce dal rispetto reciproco!
Marco da Spezzano.
23/06/2007 - Sor Maria Rodriguez
Gracias Sor Mercedes y Sor Lucy por invitarme a participar en las reflexiones en torno a la Convencion Internacional de la ONU sobre la protección de los derechos de los emigrantes y sus familias. En nuestro pais , hoy en día hay emigrantes de muchos paises: haitianos, chinos (ya tienen su barrio en la ciudad de Santo Domingo), peruanos, colombianos, japoneses. Pero los emigrantes que más nos conciernen son los haitianos. Me parece con relación a este grupo que son los más numerosos, debemos buscar los metodos y estrategias más justas y humanas para que los derechos de nuestros hermanos haitianos sean realmente reconocidos y actuados.
Es muy interesante este tema. Gracias.
Sor Maria
22/06/2007 - Rebeca
Comparto mucho el sentir de Merche y María Pilar, considero que las experiencias vividas en diferentes lugares son similares, en todos lados encontramos personas que han dejado has su profesión por el simple hecho de no encontrar oportunidades de trabajo, se les encuentra empacando en un taller, trabaajndo de doméstica, otros se dedican a la construcción arriesgando su vida, y en muchos casos la mujer ejerce la prostitución. He tenido la dicha de conocer el servicio que algunas presencias de FMA ofrecen en sus colegios, por ejemplo los días domingos en la comunidad San José, Costa Rica, atiende en su mayoría a la mujer emigrante ofreciendo diferentes talleres (alfabetización, primaria, secundaria, belleza, computación, inglés, etc. ) me parece que es una bonita oportunidad para que estas mujeres desarrollen otras capacidades diferentes a lo que realizan en casas de familia. Retomo la reflexión de Pilar, en la que es urgente que las comunidades insertas en barrios con este tipo de características abran los portones y murallas inmensas, a veces hasta inaccesibles a la gente, para ofrecer otra alternativa que dignifique el quehacer de tantos emigrantes, no basta con orar y realizar ayunos comunitarios, es necesario salir, analizar como familia intercongregacional y buscar otros organismos para hacerse sentir ante tantas personas que viven en situaciones de indigencia e injusticias. No hay que tener miedo de pronunciarse ante los medios y denunciar la injusticia, hay que ser profetas, hay que responder con coraje evangélico.
22/06/2007 - Maria Pilar Andrés
Agradezco la posibilidad de intervenir en este foro de la FAMILIA EMIGRANTE, que en España y particularmente en Madrid donde vivo es un serio problema. De América Latina, especialmente y de los paises asiáticos y africanos llegan diariamente personas, hermanos nuestros, expuestos a miles de peligros y soñando con una Europa, que luego les recibe con indiferencia y les explota muchas veces dándoles los trabajos que los españoles no quieren, viven desintegrados de su familia, muchas veces son mujeres que dejan hijos en manos de cualquiera. Yo tengo ocasión de seguir muy de cerca bastantes de estos casos y la verdad es que no sabes cómo ayudarles. Pienso que esta Campaña a nivel de Instituto FMA era muy necesaria, pues vivo en la Confederación de Religiosos donde trabajo, cómo las Congregaciones están buscando soluciones y creando espacios de acogida a estas familias. Unidas, incluso en acciones intercongregacionales podemos ser más eficaces. Los colegios nuestros en determinados barrios han subido enormemente en el porcentaje de emigrantes y esto requiere respuestas nuevas comunitarias.
Animo a Sr. Ciri y colaboradoras en este trabajo y cuenten con mi oración sencilla y el enorme deseo de que el Instituto de pasos adelante en este campo.
Maria Pilar Andrés FMA Madrid
22/06/2007 - Merche
Abramos los ojos... son distintos/as, a veces su vestido, tautajes nos asustan ... pero estàn aqui y nos dan una mano y es amiga. Ayer tuve la experiencia ... volviendo de Ariccia me encontrè con un chico de Bangladesh... trabaja sin documentos ... està ayudando a sus seis hermanos màs pequellos... no le estan pagando lo que le es debido, trabaja en negro, pero se le ve feliz, contento porque con su dinero està ayudando a su familia. Me ayudò tambièn a mi a subir mi maleta ... y me dejò esta pregunta: vienen huyendo de la miseria, encuentran trabajo, ganan y ayudan... ¿Seremos capaces de acoger este mensaje de humanidad y ser honrados ciudadanos con ellos/as?
Los derechos de los trabajadores emigrantes es un gran desafìo sobre todo educativo.
M.A.
21/06/2007 - Rebeca
Gracias por darme la oportunidad de participar en este fórum. por qué hay migrantes: por qué se van en determinadas coyunturas históricas, cuál es el resorte que los catapulta hacia el exterior, qué sueño los atrae? más que eso, diría que el sistema injusto y desigual los lleva a buscar otras alterantivas y por ello dejan familia, amigos, idioma y hábitos para roturarse tantas cicatrices en el alma al transitar miles de millas en condiciones extremadamente riesgosas, descender de estatus social y afrontar la segregación racial y residencial. Entre 1984-2000, los nicaragüenses hemos pasado de ser el 1.9% de los residentes regulares en Costa Rica a ser el 5.9%, lo que significó también pasar de ser la mitad a ser dos tercios de todos los extranjeros residentes en suelo costarricense.
Aunque ningún investigador ha sostenido que los nicaragüenses migren a Costa Rica atraídos por la demanda de mano de obra hecha desde ciertas industrias y sectores productivos costarricenses, varios investigadores han sostenido que los nicaragüenses -aunque no sean formalmente reclutados-, están satisfaciendo las necesidades de áreas económicas nítidamente identificables. Carlos Castro Valverde encontró que las industrias costarricenses de la maquila, la construcción y la agricultura absorben mucha mano de obra nicaragüense. Los costarricenses tienen menos motivaciones para ofrecer su trabajo en esos sectores porque se les abren otras oportunidades. Todo encaja con la teoría de los mercados segmentados: menores salarios, tendencia a predominar en ciertas ocupaciones, nicaragüenses en empleos que los costarricenses tienden a despreciar y ubicación de los nicas en la base de la pirámide laboral. Ante esta realidad, ¿Qué implicaciones tiene para las comunidades de FMA en Costa Rica?¿Cuál seríaa el aporte para la mujer inmigrante nicaraguense?
18/06/2007 - Sr. Lucy
Cara Sr. Anna,
Grazie per il tuo messaggio nel forum. Devo dire che questa iniziativa viene dall’ambito per le Missioni, e grazie al lavoro di Sr. Mercedes Alvarez, che ci aveva chiesto di far conoscere all’istituto questa campagna tramite il nostro sito. Ormai la realtà della migrazione delle persone tocca tutte noi FMA, sia per chi lavora direttamente con gli immigranti, sia per chi prega e sostiene quelli che, per vari motivi, lasciano la patria per andare altrove.
Sr. Lucy, fma.
17/06/2007 - S.Ma. Luz Monroy
Querida Hermana:
Al Colegio no llegan estos hermanos nuestros; ppero sí sé que los que entran por el sur de México, los tratamos muy mal, con poca o nada de consideración, esto me impacienta el no poder hacer sino orar, orar para que quienes están en el problema sean tratados como hermanos y con la consideración necesaria para enviarlos a su lugar de origen o bien facilitarles el acceso a los Estados Unidos que es el "sueño dorado" de los pobres de América Latina.
Por ahora creo que orar es lo que está a mi alcance y crear conciencia solidaria con estos hermanos entre nuestros alumnos que frecuentan la escuela.
Para mí es un reto y también para nuestra Provincia incluir estrategias y acciones concretas para solidarizarnos con estos hermanos nuestros.
Con cariño.
S. Ma. Luz MOnroy FMA.
17/06/2007 - Sr.Anna Grassi FMA
Grazie Sr.Lucy per il tuo servizio di coordinamento nell’ambito misisone. L’arrivo dell’ e-mail che annuncia l’aggiornamento del nostro sito, ci porta anche i messaggi del vostro ambito. Siamo consensienti a qesta iniziativa, anche perche’ qui in Thailandia e’ alto il tasso di migrazione interna; molti i giovani che si allontano dai propri ambienti sociali in ricerca di lavoro piu’ redditizio e piu’ sicuro. Abbiamo quindi inserito questo progetto nella programmazione ispettoriale.
Per favore il mio caro grato saluto a Sr.Ciri, a sr.mercedes, a tutte voi colaboratrici.
Viva Gesu’ e Maria
15/06/2007 - Sr. Virginia Dickey
We are very close to the plight of the immigrants here in New Jersey and have heard many of their sad situations working at menial jobs with no benefits and families to support. Our community accompanies all of them with our daily prayers and share whatever providence we receive.
15/06/2007 - Sr. Colleen Clair, FMA
I am an American. I come from the United States, but my land is predominantly a land of immigrants. The earliest times of American history include the English settlers and the takeover of this land from the people who originally owned it - the Native Americans. The Irish and Italians followed the English, and more recently, we have seen an influx of Latin people and those from the Middle East.
It seems a shame that that United Nations’ attempts to protect immigrant workers is not being upheld by the various nations. I am ashamed and embarrassed by my own country’s wealth - in terms of land, opportunity, labor, and an apparent unwillingness to share this with our needier neighbors to the south. While there is a certain amount of protection for laborers in the US, I have seen firsthand, while working as a girl in a local diner, how workers from other countries were treated. There was actually a house that the owners of the diner kept, and in which they had about 8 or 10 young, illegal immigrants living, so that they could pay these men very little wages and keep them there, with just enough to live on, and no possiblity of advancement.
America must, as a nation, stand up for the rights of the poor and underpriveleged. Our nation will be judged on how it treats its poorest members. We must protect the rights of all workers, but most especially, those who have no voice in our society, among whom are immigrant workers.
14/06/2007 - Sr. Fernanda Lovesio
Come italiani dovremmo fare un passo indietro nella storia per ricordare come venivano trattati i nostri connazionali emigranti in America a fine ’800 e primo ’900 e nel dopoguerra in Germania, per non ripetere gli errori e le ingiustizie che vengono commesse oggi in Italia nei riguardi degli emigranti.
Ho seguito per diversi anni un giovane Marocchino che desiderava abbracciare la nostra religione e l’ho accompagnato fino alla celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, conferitigli dal Vescovo diocesano in forma privatissima, perchè minacciato di morte dai suoi connazionali.
Il suo datore di lavoro faceva redigere dal commercialista la busta paga e po lo liquidava con cifre molto inferiori scritte su un semplice foglietto. Mi sono rivolta a suo nome ai sindacati (lui era in ospedale) e mi hanno detto che i ricorsi erano moltissimi e non si riusciva ad evaderli. Ora si è sposato con un’italiana e solo dopo cinque anni dal matrimonio sarà cittadino italiano. Lavora in fabbrica e i suoi colleghi italiani non cessano di emarginarlo e farlo oggetto di attacchi.
Si tratta ancora di un caso fortunato: vedo spesso bambini piccoli girare a vendere fazzoletti e spugne e non di rado a ricorrere a piccoli furti.
Si dovrebbero aiutare gli stati di origine a svilupparsi e a limitare l’emigrazione; perlomeno a regolarla. D’altra parte da parte degli Italiani ci vuole rispetto e tolleranza.
Noi abbiamo figli di immigrati dalla scuola materna al Liceo, ma pare si siano integrati.
13/06/2007 - Sr Olanda Piva
Sono d’accordoper quello che viene detto.Non ho molte possibilità di cambiamento però la mia preghiera e il mio sacrificioda ora inpoi avrà anche questo indirizzo. Grazie Sr Olanda
13/06/2007 - Sor Ana D.
Cuando se está cerca a esta realidad, por la situación de violencia en nuestro país, que ha creado un nuevo pueblo dentro del mismo territorio como el de los "desplazados" obligado a abandonar lo que le es propio: tierras, cultura, bienes, familia etc. y cuando esta situación la ves vivir a un hermano tuyo, que tiene tu misma sangre y que lucha para sobrevivir en otro pais y que aún siendo profesionalmente preparado tiene que someterse a trabajos jamás imaginados, jornadas de trabajo injustas, con sueldos injustos, cuando la madre de sus hijso tiene que quedarse en el pais de origen para no perder una jubilación...te preguntas cómo no apoyar iniciativas como estas? Los inicios de los inmigrantes mientras conocen y se dan conocer es muy dura, gracias Dios y a la lucha de ciudadnos comprometidos con esta causa se están abriendo caminos de acogida y sobre todo estamos cambiando de mirada frente a esta situación, pero mientras los Estados no dejen de hacer negocio con los derechos fundamentales de la persona y frenen la corrupción imperante la Convención de la ONU sencillamente se quedó en el papel.
En este contexto nuestra iniciativa como Instituto a través de este espacio estoy segura creará opinión y moverá conciencias.
13/06/2007 - Sr Ercilde Moratelli
Tetenho-me a comentar o fenômeno migratório interno, do meu país. Aqui é comum famílias se transferem de um estado a outro de um município a outro por três ou mais vezes durante o mesmo ano em busca de oportunidade de trabalho e moradia. Creio seja de conhecimento mundialmente o Movimento civil dos SEM TERRA do meu País. Este movimento realizou o quinto congresso este ano de 2007.
Com certeza sinto a necessidade de promover a Campanha por querer exercer sempre melhor minha participação como Cidadã consciente em defesa dos direitos grande número de excluidos, da sociedade leralista organizada para favorecer a uma pequenina minoria em detrimento a tantos irmãos. Precisamos unir força na construção da sociedade justae mais fraterna, segundo o Coração de Deus.
13/06/2007 - Merche
Grazie Teuta,
Non è facile... ma siamo dalla loro parte.
Gli istrumenti internazionali se rattificati dai nostri Stati e conosciuti dalla società civile possono essere una nuova forsa per esigere una applicazione nell’amministrazione ordinaria, più umana.
Anche se a volte mi costa crederlo... ci provo!!!
12/06/2007 - Teuta Spahiu
Sonno mediatore culturale e mediatore famigliare, mi occupo per immigrati e loro famiglie.
Non è facile di raccontare le storie d’immigrati, le storie delle donne e gli uomini costretti a scappare da loro paese per le cause delle guerre anche interne, in viaggio per la ricerca di un lavoro che assicura a loro e suoi famigliari la sopravivenza. Quanti sono i minori stranieri costretti a fuggire dalla miseria e dalle violenze subite. A volte facciamo finta di non vedere quando chiedono elemosine dovunque: al semaforo, avanti alla chiesa, sul marciapiedi, alla porta di supermercato ed addirittura avanti alla farmacia ed alla porta di cimitero. Loro anche se minori lavorano giornate intere che un adulto non fa.
Mi chiedo dove è lo Stato, dove sono i Politici, dove sono i Religiosi che uguale come tutti altri adulti di qualunque professione e non, si sentono pacifisti offrendo a loro la piccola mancia .
Si parla per i diritti umani, diritti della dona, diritti del fanciullo e diritti del lavoratore.
Bene, che gli Organismi Internazionali e Nazionali costruiscono le leggi in favore della umanità, ma a volte mi viene di dire non servono anche di costruire le leggi se non vengono applicate
31/05/2007 - MicheleDal proprio territorio…
Io pensavo di iniziare il forum con un parere personale sull’argomento….
Da mettere in evidenza soprattutto la necessità di tali persone che ogni ora, ogni giorno si trovano ad affrontare nuove sfide su un livello politico, sociale e soprattutto culturale, trovandosi in un sistema che è ai limiti per chiunque, l’esigenza di rapportarsi con i propri cari affinchè trovino la forza e la giusta motivazione per dare un senso alla propria vita, come gli spetta di diritto a qualsiasi persona umana.
Il forum dovrà interrogarsi sul perché, porsi delle domande, mettere a loro volta delle opinioni, discutendo dei vari problemi che si possono verificare quando sei escluso legalmente dalla tua famiglia: a partire dal lavoro , passando dalla sanità e arrivando direttamente al nucleo famigliare, il luogo di formazione assoluto per i propri figli, per creare e diffondere una cultura della speranza.
Una domanda che oracome ora mi passa per la mente e che tenterei di fare è quale sarà il loro rapporto con il mondo, con le relazioni personali, con il proprio io.
Perché la ratifica ?
Io risponderei semplicemente con un ‘altra domanda, perché no?
Intanto le varie comunità vivono e risiedono nell’illegalità facendo dei sacrifici quotidiani che non sono apprezzabili e magari usando un termine molto in voga oggi, parlo della globalizzzazione, faranno passare i furti per un “lavoro illegale”.
Intanto il tempo scorre…
31/05/2007 - Milena SanteriniSono Autore e
-Professoressa ordinaria presso l’Università Cattolica di Milano.
-Direttore del Master in Formazione Interculturale.
Hoo visto con grande interesse il materiale che mi avete mandato.
Devo dire che sono pienamente d’accordo e come voi interessata a questo tema, trattato con competenza e sensibilità. Ammiro anche la capacità di rendere un tema come questo dal punto di vista della comunicazione: tutti dovrebbero diventare capaci di farlo!
In questi giorni si sono verificati molti episodi di intolleranza nei confronti dei migranti, in particolare in Lombardia. Penso per esempio ai nomadi, le cui famiglie non trovano spazi di sosta. Occorrerebbe rileggere il documento sugli Orientamenti per la pastorale degli zingari del Pontificio Consiglio per i migranti, dove si richiama al rispetto e all’accoglienza.. Penso anche ai problemi nel quartiere cinese di Milano, che pongono il problema della convivenza non solo pacifica ma anche ospitale.
Ritengo che campagne come queste delle FMA siano necessarie per ricordare a tutti, compresi i laici, di essere tutti stranieri...
Un carissimo saluto
Milena Santerini
31/05/2007 - Graziano BattistellaI am an author and president of the Scalabrini International Migrant Institute (SIMI)
The campaign is a good initiative to become involved in the issue of migration, and to do it from a practical perspective: the protection of the rights of migrants. I wish you success, that many may get involved and generate sensitivity on this.
Best of luck,
Graziano
31/05/2007 - Daniela FloridiaSono autore, e collaboro all’UNHCR di Roma
Le mando qualche mia riflessione su questo tema così importante....
La famiglia migrante
L’unità della famiglia, uno dei più alti principi nell’ambito del sistema internazionale dei diritti dell’uomo, uno tra i valori umani più condivisi e, allo stesso tempo, un concetto così lontano dalla realtà, dalla vita di tante persone. Penso soprattutto a coloro che sono costretti a lasciare la propria terra per la guerra o perché temono persecuzioni per la propria razza, nazionalità, religione, appartenenza ad un gruppo sociale o per le loro opinioni politiche. Sono i migranti forzati: sfollati, rifugiati, in maggioranza donne e bambini, in viaggio alla ricerca di un luogo e di qualcuno che offra loro protezione. Persone che con coraggio riescono a mettersi in salvo, ma che allo stesso tempo interrompono il proprio percorso nel proprio paese di origine, nella propria famiglia. E l’aver salva la vita non è mai di consolazione per le famiglie spezzate. E’ una lacerazione troppo grande per essere colmata anche con la migliore disponibilità di chi ospita, se chi "ospita" non sa o non vuole veramente "accogliere". La chiave per il recupero della dignità, della stessa identità di queste persone, è costituita proprio dall’idea di accoglienza. Accogliere questi migranti significa accoglierli con le loro vite, aspettative, speranze, risorse, accoglierli con le loro famiglie. Salvaguardare, ricostituire, riunire le famiglie migranti, questa la sfida cui sono chiamate oggi le società che cercano di costruire una convivenza fatta di rispetto e di pace.
A presto, cari saluti,
Daniela
31/05/2007 - Antonio NanniSono autore:
-Pedagogista impegnato da molti anni con il Centro Educazione Mondialità
-Responsabile delle ACLI nazionali. Italia
“Il depliant su "La Famiglia migrante 2007", che informa sulla campagna promossa da tutta la famiglia salesiana, è uno strumento coraggioso e profetico nel senso che non si conforma alle mode del mondo. Proprio per questo "fa pensare" e pensare diversa-mente.
Suggestivo il logo e la citazione tratta da Madre Antonia Colombo che stimo e seguo attentamente da almeno 15 anni. Aver scelto di valorizzare un documento Onu entrato in vigore nel 2003 per mettere in risalto il legame tra la persona migrante e la sua famiglia in un tempo di sfarinamento delle relazioni, e di "vita liquida" (Bauman), mi sembra un obiettivo importante ai fini del rafforzamento della coesione sociale.(…)
Decisivo ho trovato nel depliant l’espressione "perché la carità diventi politica: reciprocità, servizio, difesa dei diritti".
Così pure mi è piaciuta l’apertura della campagna alle altre istituzioni, alle congregazioni e alle persone simpatizzanti, quella "profezia dell’insieme" che da anni le suore salesiane hanno teorizzato e praticato.
Per quello che mi riguarda cercherò di diffondere il messaggio specifico di questa campagna nei luoghi che frequento (come le Acli, il Cem, il Simi) e di far circolare l’informazione al riguardo negli strumenti culturali da me raggiungibili.
Un cordiale saluto,
Antonio Nanni